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Fig. 1 - Malformazione Artero-Venosa arto inferiore sinistro – Left inferior leg Artero-Venous Malformation
Fig. 2 – Malformazione Artero-Venosa coscia sinistra - Left inferior leg Artero-Venous Malformation
Fig. 3 e 4 – Malformazione Artero – Venosa studiata con angio-TAC - CT-angio view of same Artero-Venous Malformation
Fig. 5 – Malformazione Artero - Venosa vista con ricostruzione 3D – 3D view of same Artero-Venous Malformation
Le Malformazioni Arterovenose (MAV) sono dei difetti vascolari congeniti ad elevato flusso con nidi vascolari anomali tra il distretto arterioso e quello venoso. Crescono infiltrando e distruggendo i tessuti circostanti, con il pericolo di sanguinamenti spontanei. Un’anamnesi e un esame obiettivo accurati sono indispensabili per la diagnosi clinica. L’ecografia e la RMN sono strumenti diagnostici di prima linea. Ma il gold standard è rappresentato dall’indagine angiografica che, oltre ad essere un elemento indispensabile per il completamento diagnostico, è anche di fondamentale importanza come atto preparatorio all’asportazione della lesione. Durante l’angiografia infatti, attraverso la “navigazione endovascolare”, si giunge nei pressi della Malformazione Artero-Venosa: con microcateteri si può andare sia all’interno del sistema arterioso che di quello venoso in modo del tutto indolore. Una volta nella posizione desiderata si possono chiudere le comunicazioni tra le arterie e le vene utilizzando differenti materiali. Questo atto ha lo scopo di ridurre al massimo il flusso di sangue all’interno della Malformazione Artero - Venosa o nel caso ideale eliminare del tutto le comunicazioni patologiche. E’ comunque un atto operatorio estremamente importante come preparazione all’asportazione della massa patologica in quanto agevola enormemente il lavoro del chirurgo che si troverà a lavorare in condizioni più favorevoli e con minor rischio emorragico.
L’embolizzazione viene eseguita attraverso un microcatetere dopo averlo posizionato il più possibile all’interno del “ nidus “ della MAV. Con materiali dalle caratteristiche varie. Si inizia sempre con materiali fluidi per poi terminare o completare l’embolizzazione anche con l’ausilio di spirali metalliche.
Fig. 6 – Esame diagnostico angiografico – Angiografic examination
Fig. 7 – Fase diagnostica – Diagnostic phase
Fig. 8 – Uno dei “Nidi” della MAV – MAV “Nidus” before embolization
Fig. 9 – Stesso “Nidus” dopo embolizzazione – Same “Nidus” after embolization
Dopo l’embolizzazione eseguita dal dott. Massa Saluzzo, in seconda giornata, la paziente viene sottoposta ad asportazione chirurgica della maggior parte della MAV della coscia. Al termine del loro intervento i chirurghi vascolari Giovanni Bonalumi e Giuseppe Mazzotta si sono detti estremamente soddisfatti di aver potuto esplorare e poi eradicare la maggior parte della massa in modo tranquillo perché in nessun momento hanno dovuto operare in emergenza a causa di improvvisi e incoercibili sanguinamenti.
Fig. 10 – Gamba sinistra in decima giornata postoperatoria – Left leg after 10 days and just after stitches removal.
TREATMENT OF ARTERIOVENOUS MALFORMATIONS (AVMS)
Arteriovenous malformations (AVMs) are congenital vascular defects at high flow, characterised by abnormal vascular nests with poorly formed arteries and veins. As they grow, they infiltrate and destroy the surrounding tissue, conferring a high risk of spontaneous haemorrhage in those affected. Ultrasonography and an MRI scan are the first line diagnostic procedures, but the gold standard for the diagnosis of an AVM is angiography; in addition to being indispensable in the confirmation of the diagnosis, it is also of fundamental importance as a preparatory measure for the removal of the lesion. As a matter of fact, whilst performing the angiography, one reaches the AVM through endovascular means. Thus, through the use of microcatheters, one may enter either the arterial or venous circulation in a completely painless way.
Upon reaching the desired position, one can halt the communication between the arteries and veins through use of various materials. Ideally, this procedure can eliminate all pathological communications, or, at very least, significantly reduce the flow of blood within the AVM. It is therefore of utmost importance as a preparative measure for the removal of the pathological mass; it has the capacity to facilitate the surgery through the provision of favourable conditions and a significantly reduced risk of haemorrhage.
Embolization is performed through the insertion of a microcatheter as deep as is possible within the tangle of vessels composing the AVM, through which materials with various characteristics are inserted. One should always begin with the insertion of fluid agents, and finish the procedure with the aid of metal spirals.
Two days after an embolization performed by Dr. Massa Saluzzo, a patient underwent surgery in order to remove the major part of an AVM of the thigh. After performing the surgery, vascular surgeons Giovanni Bonalumi and Giuseppe Mazzotta expressed their satisfaction and content at being able to explore and eradicate the majority of the AVM in a calm manner, due to the fact that at no point did they have to work against adverse conditions or operate in urgency because of a sudden, uncontrollable bleed.